LIBRIN PARCO. IL SENSO DI UN’IDEA


“Librinparco” è un nome, un’idea, un progetto in fieri, nato da una delle tante chiacchierate tra me e Alvaro Vatri, nell’estate di due anni fa. Avevamo osservato insieme che, almeno in Italia, mentre da anni parchi, boschi e giardini sono luoghi utilizzati per l’ascolto della musica dal vivo, sono soprattutto le piazze di piccole e grandi città a ospitare iniziative che hanno al centro i libri. Come se i libri fossero “urbani” e la musica “naturale”.
Non solo: i libri, troppo spesso, sono “oggetto” di parole, argomentazioni, presentazioni, dibattiti e alquanto raramente occasione di lettura ad alta voce. Persino durante le presentazioni non c’è la consuetudine di offrire agli ascoltatori assaggi significativi dei libri stessi.
Certo, i brani musicali hanno dimensioni e tempi che ne permettono la fruizione completa in una sola volta e difficilmente si possono sintetizzare e ridurre a suite, ad assaggi che ne riproducano sapori, atmosfere, ritmi narrativi.
Il progetto “Librinparco” si propone di portare il piacere della lettura e della narrazione dentro parchi e giardini, con particolare attenzione ai libri, alle narrazioni, al sapere, ai miti che riguardano proprio la Natura. Perché ascoltare, ad esempio, la lettura de Il barone rampante di Italo Calvino (è già pronta una nostra riduzione e gli attori l’hanno già provata), nel verde, fra gli alberi, permette di comprendere meglio il testo, il racconto, di ascoltare i suoni, cogliere i colori e i profumi, farsi invadere dall’ambiente a cui Calvino si è ispirato e di cui narra. (l.m.)

Città Isaura

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