Camminare di Henry David Thoreau

“Quando ho bisogno di ricreare me stesso vado in cerca della foresta più buia, della palude più fitta e impenetrabile e, a occhi cittadini, più tetra. (Il testo segue dopo il video)

Entro in una palude come in un luogo sacro, come in un sancta sanctorum. Qui risiede la forza e la quintessenza della Natura. La vegetazione selvatica ricopre il terreno argilloso, e la terra è benefica sia per l’uomo che per gli alberi. E come la terra ha bisogno di molto concime per essere fertile, così necessitano all’uomo per la sua salute, grandi spazi intorno a sé. Nella palude si trovano le sostanze forti di cui l’uomo si nutre. La sopravvivenza di una città non dipende dalla rettitudine degli uomini che vi risiedono, ma   dai boschi e dalle paludi che la circondano. Una regione in cui una foresta primitiva affondi le proprie radici nel materiale decomposto di un’altra foresta primitiva è un territorio che favorisce non soltanto la fioritura di grano e patate, ma anche di poeti e di filosofi per le generazioni a venire. Da questo tipo di terreno sono sorti Omero e Confucio e gli altri come loro…”

E’ un brano da Camminare di Henry David Thoreau, scrittore e filosofo statunitense del primo ‘800 che del rapporto tra uomo e natura fece un caposaldo della sua vita e del suo pensiero. Sista Bramini legge da questo libro, edito da Mondadori  alcuni brani che ha selezionato per le nostre Gemme d’autore realizzate in collaborazione con la Federparchi. Le immagini del video sono gentilmente fornite dal Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga.

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Città Isaura

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