Luis Sepúlveda – L’affetto tra esseri diversi da “Storia di una gabbianella e un gatto che le insegnò a volare”

Ilaria Drago, premio Europa 2019 per la poesia, ci ha donato a sorpresa, per Pillole di gioia, uno dei brani più belli e intensi della Storia di una gabbianella e un gatto che le insegnò a volaredi Luis Sepúlveda. I disegni nel video sono stati gentilmente inviati da Simona Mulazzani, illustratrice del libro edito da Salani, Premio Andersen 2015. (segue testo dopo il video)

La gabbiana Kengah, che non ha fatto in tempo a volare con gli altri ed è stata sommersa da una grande macchia nera di petrolio sull’Oceano, non riesce più a volare e fa appena in tempo a raggiungere la terraferma. Con le ultime forze che le restano depone un uovo e l’affida al gatto Zorba, che le si è avvicinato curioso. A lui, prima di morire, chiede di promettergli tre cose: non mangiare l’uovo, prendersene cura e insegnare a volare al piccolo che ne uscirà. “Zorba pensò che la povera gabbiana stava delirando e che con un uccello in uno stato così pietoso si poteva solo essere generosi.” E mantiene le promesse. Fortunata, la gabbiana che nasce dall’uovo viene accudita dalla piccola colonia di gatti e, come il cigno del Brutto anatroccolo, cresce convinta di essere un gatto, finché giunge l’ora di volare. Mentre il gatto Diderot sfoglia pagine su pagine per trovare le istruzioni giuste, Mattia lo scimpanzé la mette in guardia da quelle che lui crede siano le vere intenzioni dei gatti: farla ingrassare per poi mangiarla. Fortunata piange disperata, finchè le si avvicina il suo gatto tutore. ” Zorba le leccò le lacrime – scrive Sepúlveda- e all’improvviso si sentì miagolare come non aveva mai fatto prima.
– Sei una gabbiana e su questo lo scimpanzé ha ragione. Ma solo su questo.

E qui viene, nel romanzo, il brano letto nel video, un elogio della comprensione e dell’amore per chi è diverso da noi:

Ti vogliamo tutti bene, Fortunata. E ti vogliamo bene perché sei una gabbiana, una bella gabbiana. Non ti abbiamo contraddetto quando ti abbiamo sentito stridere che eri un gatto, perché ci lusinga che tu voglia essere come noi, ma sei diversa e ci piace che tu sia diversa. Non abbiamo potuto aiutare tua madre, ma te sì. Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall’uovo. Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso. È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo. Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perché sarà l’affetto tra esseri completamente diversi.“    

Traduzione Ilide Carmignani.  Libro edito da Salani

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Città Isaura

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