Francesco d’Assisi: Laudato si’, mi’ signore (dalla Romita di Cesi)

La Romita di Cesi è il luogo dove nel 1213 Francesco d’Assisi, all’età di 31 anni, ebbe l’idea del Cantico delle creature e ne scrisse una prima bozza in latino. E’ qualche chilometro sopra le Fonti delle acque di San Gemini.

Fra Bernardino, 81 anni compiuti a marzo scorso,  ne ha scoperto le tracce su un libro del 1700, ne ha ritrovato i ruderi e l’ha ricostruito, dal 1991 al 1998,con l’aiuto dei parrocchiani di Portaria e di tanti amici volontari del territorio e di altre Regioni. Da allora vive lì, dove accoglie i pellegrini sulla Via Francescana.

Per la Pasqua di questo anno speciale ci ha offerto una sua interpretazione del Cantico delle creature, che la rubrica culturale del Tg2, Mizar, ha messo in onda poco dopo la mezzanotte. L’ha fatto spostandosi in diverse aree del monastero: l’ingresso della Chiesa, il chiostro, l’orto, il prato, il Belvedere.

La sua non è una recitazione, è la voce di chi ha scelto la strada francescana all’età di sedici anni. La scelta filologica che ha fatto è quella della versione del Cantico senza la strofe dedicata alla “morte corporale” aggiunta da Francesco solo negli ultimi giorni della sua vita.

IL TESTO DEL CANTICO DELLE CREATURE

Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e ’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore,de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle, in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli che ’l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali;

beati quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no ’l farrà male.

Laudate et benedicete mi’ Signore’ et ringratiate et serviateli cum grande humilitate

Città Isaura

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