Il lupo che voleva essere una pecora di Mario Ramos

Leana Palmieri legge la favola di Mario Ramos,  tradotta da Federica Rocca, edita da Babalibri nel 2008.

https://youtu.be/0opgNA5FZB0

“Vorrei essere una pecora” dice Piccolo Lupo, ma subito gli altri lupi scoppiano a ridere. Allora Piccolo Lupo si azzittisce.” In ogni caso sono troppo stupidi per capire! “dice tra sé e sé. Piccolo Lupo sogna di uscire dal bosco e raggiungere il cielo. Ma per volare ci vogliono le ali e i lupi non ce le hanno. Piccolo Lupo, però, ha guardato a lungo le pecore: anche loro non hanno le ali eppure, a volte, le vediamo in cielo.
Oggi Piccolo Lupo si è travestito da pecora. A quattro zampe nel prato, bruca qualche filo d’erba. “Non è mica buono” pensa. Le pecore lo guardano diffidenti. Ma visto dall’alto, il travestimento deve essere perfetto. Infatti, Piccolo Lupo non deve aspettare a lungo. L’aquila reale si avventa su di lui ed ecco che decolla! Che sensazione straordinaria! Piccolo Lupo riconosce appena il suo bosco. Per la prima volta, vede i campi, i fiumi, i laghi, le montagne. Non avrebbe mai creduto che la terra fosse così grande. A un tratto, l’aquila l’abbandona in cima a una montagna. Un silenzio inquietante lo gela di terrore. Piccolo Lupo guarda le ossa che lo circondano, e improvvisamente capisce che l’aquila porta via le pecore per divorarle.
Furioso, per non averlo capito prima, Piccolo Lupo getta nel vuoto tutto quello che lo circonda. Si strappa il travestimento e urla: “Cervello di gallina, volatile imbecille, per chi mi hai preso? Io non sono una pecora! E non mi lascerò mangiare così!”. Ma gli risponde solo l’eco. Piccolo Lupo si calma e riflette: “Devo trovare una soluzione per uscire da qui prima che quel uccello del malaugurio ritorni”. Dietro una roccia, Piccolo Lupo scopre un buco buio e stretto. Gli fa paura, ma non ha altra scelta. Si accovaccia e si addentra coraggiosamente nelle viscere della montagna. Dopo un’eternità passata a strisciare nel buio, è costretto a fermarsi: la galleria è bloccata da una frana. Piccolo Lupo ha voglia di piangere. Con rabbia, spinge con tutte le sue forze per liberare il passaggio. E cade nel cielo. Per un pelo, Piccolo Lupo riesce ad aggrapparsi a un ramo e si ritrova sospeso Fra cielo e terra. “Aiuto! Aiuto!” Urla. Ma nessuno risponde. Scende la notte. Le ore scorrono lentamente.
Quando ritorna la luce, gli uccelli cominciano a cantare. Piccolo Lupo sente che le forze lo abbandonano. Chiude gli occhi e lascia la presa. La sua caduta si conclude in mezzo alle pecore. “Al lupo! Al lupo! Al lupo!” urlano terrorizzate le pecore, fuggendo da tutte le parti. Piccolo Lupo si rialza, si scrolla via la polvere dal pelo, e si mette in cammino dicendosi: “Certamente io sono un lupo. Ma non un lupo qualsiasi! Ho toccato le nuvole, io! “

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Città Isaura

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