Il mago buono di Gianni Rodari

Di notte sogno spesso di essere un buon mago, capace di accontentare i desideri di tutti.
Passo vicino ad un disoccupato che raccatta cicche per terra: poveretto, ha il vizio del fumo ma non ha i soldi per comprare le sigarette. Metto un piede sulla cicca e, tac, la cicca non si consumerà mai più. Potrà fumarla giorno e notte e non diminuirà di un millimetro: quando sarà stufo la metterà in tasca e quando vorrai fumare di nuovo Potrà farlo, non avrà più bisogno di andare dal tabaccaio.

Passo vicino ad un ragazzo che vuole comprarsi un gelato, ma ha soltanto una lira.
– Ordina il gelato, – gli dico
– Ma ho soltanto una lira.
– Ubbidisci. Bene. Metti la tua lira sul banco, bene. Ora guardati in tasca.
In tasca c’è un’altra lira.
– Toglila… Ora guardati in tasca.
C’è una lira di nuovo. Lui potrà togliere di tasca la sua lira anche 10.000 volte, ma avrà sempre una lira in tasca. Passo vicino ad un bambino che piange perché il palloncino rosso che teneva per il filo gli è scappato in cielo. Gli tocco le dita, ed ecco che da ogni dito gli esce un palloncino rosso. Ogni volta che un palloncino gli scappa in cielo, dal dito ne esce un altro, più grosso è più rosso di quello di prima. Non sono un buon mago?

Michela Cesaretti Salvi legge la fiaba di Gianni Rodari da

PRIME FIABE E FILASTROCCHE Einaudi Ragazzi

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Città Isaura

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