Il Sorbo ieri e oggi. Luogo di storia, spiritualità e tradizioni. Curiosando…

Racconto di Marco Barocco

Secondo premio sezione scuola del Concorso letterario “In viaggio sulla via Francigena

Era una giornata torrida e afosa al mare, quando il figlio chiese al padre di andarsi a rinfrescare mentre la mamma prendeva il sole.
Giocando nell’acqua il figlio domandò al padre:
-Papà tu cosa facevi quando stavi a Formello e faceva così caldo? Sapevi cosa fare?
-Sì certo anche noi da giovani come voi ci divertivamo. Andavo a casa degli amici e chiedevo se volessero venire al Sorbo per farci un bagno e per dormire lì.
Il figlio esterrefatto ripetè: -farsi il bagno?!?
-Ahahahah
Il padre si fece una grassa risata, perché, mentre oggi è ancora possibile dormire lì, farsi il bagno no, l’acqua rispetto al passato è molto più sporca.
-Partivamo dalla piazza la mattina.
Iniziò a raccontare:
-E da lì ci incamminavamo per il Sorbo con le tende e i fiammiferi per accendere il fuoco, con qualche panino per il pranzo e la carne per la cena.
Arrivati nella prima vallata, che era il nostro posto preferito per accamparci, posavamo tutto e, a qualche centinaia di metri ci facevamo il bagno vicino alla cascata. La cascata affaccia su un ponte molto antico dell’epoca dei romani che ancora oggi è percorribile.
Una volta ritornati all’accampamento pranzavamo con calma mentre cantavamo. Verso pomeriggio, dopo esserci riposati, facevamo un giro per i boschi, sia per fare una passeggiata sia per raccogliere la legna per la sera.
Arrivata la sera accendevamo il fuoco e cuocevamo la carne mentre qualcun altro montava le tende. Il giorno dopo sveglia molto presto per goderci l’alba.
Fatta colazione con quello che restava del giorno precedente facevamo una passeggiata verso il santuario o a vedere il vecchio mulino. Per pranzo ritornavamo a casa.
-Che bello!!!
Oggi invece ci andiamo solo a Pasquetta.
Però quando ci andiamo è sempre divertente perchè c’è la musica, bancarelle e poi non ti devi preoccupare per il pranzo visto che è la Pasquetta formellese, c’è la proloco che lo prepara o se volessi pranzo al sacco.
-Sai, figlio mio, anche noi andavamo al Sorbo per Pasquetta, solo che il pranzo era al sacco e il pomeriggio si svolgevano molte gare sportive tra cui una gara del tuo sport preferito il nuoto, sai?
-Papà, perché oggi non si fanno più?
-Non si svolgono più perché la Forestale, visto che ci sono delle persone incivili, ha proibito che continuassero a fare gare del genere perché il Sorbo si riempiva di gente che lasciava sporcizia ovunque.
Però quando si svolgevano era sempre una grande emozione anche perché a quelle di nuoto partecipava sempre tuo nonno.
-Veramente?!?
Quindi è lui che mi ha trasmesso questa passione!! disse il figlio con aria esterrefatta.
-Sai figliolo, a Pasquetta vicino alle cascate c’era un signore, Carlo De Angelis detto “Riccetto”, che aveva un chiosco…
-Ragazzi è ora di ritornare a casa si è fatto tardi – disse la mamma.
Il padre disse al figlio che avrebbe continuato a raccontargli la storia a casa.
Tornati a casa il padre continuò,
-Sai figliolo pure il santuario non era così, è stato restaurato, ecco com’era.
Il padre frugò nel baule dei ricordi, tra le foto prese quella del santuario.
La prima cosa di cui si accorse il figlio è l’assenza degli alberi nel piazzale del santuario.
Padre e figlio si fecero due promesse: da quel giorno in poi, ogni Pasquetta sarebbero andati al santuario e avrebbero fatto una foto, inoltre la storia sarebbe stata raccontata di generazione in generazione.

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Città Isaura

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