Nazim Hikmet Benvenuta, donna mia, benvenuta!

Erri De Luca ci legge, per le Pillole di gioia, questa poesia di Nazim Hikmet, versi dedicati alla donna che ama e che è andata a trovarlo nella prigione turca di Bursa, dove il poeta è stato recluso per dodici anni per motivi politici. (il testo della poesia è dopo il video)

Benvenuta, donna mia, benvenuta!

certo sei stanca
come potrò lavarti i piedi
non ho acqua di rose né catino d’argento

certo avrai sete
non ho una bevanda fresca da offrirti

certo avrai fame
e io non posso apparecchiare
una tavola con lino candido

la mia stanza è povera e prigioniera
come il nostro paese.

Benvenuta, donna mia, benvenuta!

hai posato il piede nella mia cella
e il cemento è divenuto prato
hai riso
e rose hanno fiorito le sbarre

hai pianto
e le perle sono rotolate sulle mie palme

ricca come il mio cuore
cara come la libertà
è adesso questa prigione.

Benvenuta, donna mia, benvenuta!

 

Questa poesia è edita in Poesie d’amore (Mondadori, 2002), trad. it. J. Lussu, V. Mucci

Città Isaura

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