Perché una pillola di gioia… almeno una volta al giorno

 

“Pronto, ciao, scusami. Ma voi che avete quest’associazione per la gioia della lettura non potete fare qualcosa che di questi tempi ci faccia da medicina per l’anima?” All’altro capo del telefono c’è Matilde, un’amica di Brescia che dice di essere riuscita a dormire per la prima notte  senza sentire il suono delle sirene delle ambulanze. La mia prima reazione, istintiva, è quella di un No abbastanza deciso: “Troppe voci, Matilde, troppo rumore in questo silenzio forzato, preferisco il silenzio, meglio restare in ascolto di ciò che dicono gli altri e di ciò che accade.” E invece…invece la mattina dopo, al risveglio, in meditazione….si accende una lucina, la parola “Pillole”, legata al senso dell’essenza, forse persino dell’omeopatia, e alla cura. E insieme alle pillole appare la parola Gioia, quel sentire che troppo spesso non ci permettiamo perché non è mai il momento opportuno, la situazione giusta, come se il nostro gioire potesse disturbare qualcuno, come se non ci si potesse regalare neppure un momento di leggerezza, di serenità, di ….animo sollevato quando siamo circondati da situazioni pesanti come quella che tutti stiamo vivendo.

“Una medicina per l’anima”. Sì, la richiesta di Matilde, che veniva, non a caso, dalla zona rossa, andava ascoltata e accolta. Le competenze mie e di altri, acquisite in anni di lavoro e di passione per la letteratura e di tessitura di un solido sistema di relazioni di amicizia, potevano essere utili a qualcuno, potevamo fornire un vero e proprio servizio.

Pillole di gioia dunque, insieme curative e preventive, da somministrare in piccole dosi, per evitare o combattere lo sconforto, il malumore, l’inevitabile tendenza alla depressione dello star soli, separati dagli altri, a distanza di sicurezza, timorosi persino di respirare se si vede qualcuno a due metri di distanza. Pillole di gioia per rigenerare il cervello, per non essere invasi solo da notizie notizie notizie, 24 ore su 24, 7 giorni su 7 con al centro la pandemia. Pillole di gioia per riscoprire l’energia vitale che tutti abbiamo dentro, l’umorismo che aiuta a sopravvivere anche nelle situazioni più difficili, le perle di saggezza che la letteratura, la poesia, l’arte hanno sempre saputo trovare nei momenti più difficili della storia umana, a Oriente e Occidente. Pillole leggere, in dosi omeopatiche, della durata quasi sempre inferiore ai due minuti (tre per i piccoli, nelle confezioni pediatriche che speriamo diventino quotidiane). E da somministrare e assumere, indifferentemente a stomaco pieno o vuoto, a qualunque ora del giorno. Ma con regolarità, almeno una volta al giorno

La nostra associazione, nata nell’aprile del 2018 nel nome della gioia della lettura, doveva muoversi dunque e tutti e sette i soci fondatori, legati da ben prima della fondazione de La città di Isaura, ci siamo consultati e siamo partiti a ideare, a collegarci con altri, a inventare. Rita Marcotulli ha accettato subito l’ipotesi di preparare una sigla, Vittorio Picconi, socio fondatore dell’Associazione, autore del logo di Italia  ’90, ha sfornato in poche ore dodici soluzioni diverse per illustrare le Pillole. Abbiamo chiesto ad attori e attrici amici la loro disponibilità   incontrando solo entusiasmo. In tre giorni da quel flash improvviso siamo partiti. Senza i mezzi tecnologici di cui alcuni di noi hanno usufruito per decenni in Rai, senza gli spazi teatrali e le luci di scena abituali per attori e musicisti che stanno già operando alla preparazione delle pillole, di cui forse si sentiva il bisogno più di quanto pensassimo.

Il territorio da cui operiamo Alvaro io e Vittorio Picconi è quello di Formello, sempre a Formello tiene corsi di dizione, recitazione e teatro Leana Palmieri che ci ha regalato la prima lettura, che abbiamo conosciuto da Olivia, presso quel negozio-salotto che è il nostro Consolato formellese. Questa cittadina culturalmente viva a nord di Roma, nel Parco di Veio (confine tra città e campagna, è il primo punto di partenza, ma Stefano è nelle Marche, Francesca a Roma, il lombardo Silvano nella sua residenza ligure e la diffusione delle nostre pillole è già garantita in Toscana dall’Elba Book Festival, a sua volta collegato ad altri festival di altre regioni. E la pagina facebook di Leggo letteratura contemporanea (che ha superato i centomila amici pochi giorni fa) ospita volentieri le nostre medicine per l’anima.

Ecco, questo è tutto, per ora, sulla nascita di questo prodotto che certamente non può far male né avere controindicazioni. Nei prossimi giorni le distribuiremo da due a tre volte al giorno, una delle quali destinata ai bambini. Non ci resta che continuare a produrre ora e continuare in quest’azione di servizio appena avviata. Buona lettura, buona visione e buon ascolto a tutti, dunque. E ogni contributo non può che essere il benvenuto.

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Città Isaura

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