L’adesione di Gart-GardenArt alla Carta del Respiro

Gart-GardenArt è un’associazione non profit fondata nel 2016 da quattro donne con diverse professionalità. Nella brochure di presentazione dell’associazione c’è, quasi come un sommario degli intenti, una frase-chiave (ripresa nella homepage del sito), con alcune parole in bella evidenza:

La presenza in giardino
richiede il corpo esposto
e la mente nuda. Solo così è possibile
arrischiare il sogno. 

“Mondo sommerso”di Manuela Scannavini, (2020, acrilico su tela 150x110cm) collaboratrice sostenitrice Gart. Opera abbinata alla poesia haiku di Laura Anfuso: “Scioglie purezza, ché di fango la sfida, cielo non muore”.

«Il lavoro di Gart-GardenArt nasce da una intuizione – ci dice la presidente Katia Paoletti: la bellezza di ogni forma vivente è già dentro ciascuno di noi. Da questa intuizione lo stupore, dallo stupore il sogno, nel sogno abita il seme di una visione che intende interagire con il continuo modificarsi del Vivente. Quello di cui parliamo è un sogno non utopico, ma è la capacità di comprendere ogni opportunità di trasformazione nell’accogliere il movimento di ciò che ci circonda in perenne connessione, intima e profonda, con la Natura. Se accettiamo davvero di esserne parte, possiamo apprendere continuamente dai suoi sistemi di cambiamento, comunicazione, simbiosi, adattamento. E’ una via per rigenerarsi, traendo ispirazione nelle relazioni che ogni momento tracciamo.»

Il nome dell’Associazione deriva dal tedesco Garten, ovvero “giardino”, spazio racchiuso. Nell’accezione del filosofo paesaggista Gilles Clément, il giardino è rappresentazione del pianeta. «Se si smette di guardare il paesaggio come l’oggetto di un’attività umana, si scopre una quantità di spazi indecisi, privi di funzione, su cui è difficile posare un nome – spiega la brochure-manifesto. Quest’insieme non appartiene né al territorio dell’ombra né a quello della luce. Si situa ai margini, rifugio per la biodiversità, ”Terzo Paesaggio” (una corteccia, un lichene, una montagna, una nuvola). Si colloca nel campo etico del cittadino planetario come frammento condiviso di una coscienza collettiva.»

Gart-GardenArt promuove la cultura del verde attraverso l’arte contemporanea in diverse forme artistiche, pratiche e discipline, per unire il dentro con il fuori come racconta lo stesso logo, «una spirale aperta che germoglia al suo interno, unendo tutte le voci frammentate e isolate che sono in sinergia con questo movimento. Il nostro impegno – continua Katia Paoletti – è educare alla diversità, alla relazione con noi stessi e con gli altri attraverso la conoscenza del mondo vegetale: vivere il tempo naturale, abitare lo spazio con libertà, conservando l’infanzia. E’ ciò tutti noi proviamo quando ci soffermiamo a contemplare un paesaggio, un albero, una nuvola.»
L’Associazione organizza seminari, workshop, eventi (ad es. “Festa del Risveglio”, Museo Orto Botanico di Roma con il Polo Museale Sapienza e il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità), mostre (ad es. Terra, Materiaprima! e Padiglione Birmania alla Biennale di Venezia a cura di Ruggero Maggi, “La stanza fiorita” per la Rome Art Week 2021) e progetti che trovano spazio e voce nel sito e nel trimestrale GartMagazine che dona al suo interno un foglio di carta piantabile.

uno scatto di Robert James Hanrahan( socio sostenitore Gart, musicista e fotografo) del momento di Tai Chi – Qi Gong alla “Festa del Risveglio” all’Orto Botanico (maggio 2018) di Roma con il maestro Enzo Anzuò Bordi e la maestra Annamaria Gyoetsu Epifanìa.

«La nostra adesione alla Carta del respiro, di cui siamo onorati, – conclude Katia Paoletti – è semplicemente… inevitabile, è davvero nell’ordine delle cose che accadono. La Carta in qualche modo era già nel nostro giardino, come un seme portato dal vento. Mentre voi eravate al lavoro su Il senso del respiro, la nostra carissima amica Annamaria Gyoetsu Epifania scriveva Se respiri stai danzando. L’arte di arrendersi al movimento, edito da Landau libri. Prendo in prestito da lei, come segno della nostra adesione, poche righe pubblicate sul numero zero della rivista trimestrale: “Dono, silenzio, protezione. Universo, respiro. Gioiello immodificato del tutto che cambia. Dono del silenzio che tutto accoglie. Ritmo costante, canto inudibile di ogni esistenza visibile e invisibile.”» 

Un’opera di Renee Fabbiocchi, socia e sostenitrice Gart.

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Città Isaura

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