Le seppie coi piselli di Achille Campanile
“Le seppie coi piselli” è uno dei racconti più gustosi (si perdoni l’ambiguità dell’aggettivo) della raccolta di Achille CampanileGli asparagi e l’immortalità dell’anima e altri racconti, edito nel 1974 da Rizzoli. (Il testo segue dopo il video.)
Federica Fiorillo, che con Carmela Colaninno tiene da anni corsi teatrali a Formello, ci offre, per Pillole di gioia, questa lettura. La pubblichiamo nel giorno del ventennale della Biblioteca di Formello, che fin dal primo giorno ha collaborato a sceglierle, crearle e diffonderle.
Questo il testo del racconto:
“Le seppie coi piselli sono uno dei più strani e misteriosi accoppiamenti della cucina. Le seppie, da vive, ignorano in modo assoluto l’esistenza dei piselli. Non vengono a contatto coi piselli che dentro il tegame sul fuoco, quando sono già spellate, tagliate a pezzi e quasi cotte, che non è certo la condizione ideale per apprezzare la vicinanza di chicchessia, si tratti pure di personaggi rispettabili come i piselli.
Ma l’uomo è uno strano animale. Fabbrica le barche, la fiocina, le lampade. Non si contenta di pescare in modo semplice e primitivo con la canna, o le reti, o le nasse, pesci più a portata di mano. Vuole anche le seppie. Arriva la donna; qui entra in campo solitamente la femmina dell’uomo che, non paga di fare i figli, vuol fare anche le seppie coi piselli; quel giorno; perché non le fa tutti i giorni; questo non è il cibo particolare dell’uomo; è un capriccio, una raffinatezza, un di più; quel giorno le è saltato il ticchio di fare le seppie coi piselli; senza interpellare le seppie, senza domandare ai piselli se sono d’accordo. Va a casa. Spella, taglia, scafa. Seppie e piselli – partiti rispettivamente le une dagli abissi del mare, gli altri dalle viscere della terra, s’incontrano in un tegame sfrigolando.
Da questo momento i loro destini sono legati. Nel primo istante c’è un po’ di freddezza, ma dopo poco, s’accordano a maraviglia.”
[wl_navigator][wl_faceted_search]