“In Uruguay i bambini nascono gridando Goool”. Eduardo Galeano, un incontro per caso

Tutti gli incontri di cui racconto in Un filo di voci. Trentadue scrittori dal mondo, tra breve in libreria per Castelvecchi, sono avvenuti in Italia, tutti tranne uno, quello che, come scrivo nel primo capitolo, “si manifesta senza preavviso a ottomila chilometri di distanza dal nostro Paese, con quattro anni di anticipo sugli altri che verranno.” Era l’incontro, quasi del tutto casuale, con Eduardo Galeano.

Ero ancora giornalista sportivo, nel 1996, quando il direttore della Testata Giornalistica sportiva, Marino Bartoletti, mi mandò in Uruguay per intervistare, per il settimanale TG2 Dribbling, Oscar Washington Tabarez, in procinto di diventare allenatore del Milan. Ma arrivato a Montevideo Tabarez non poté darmi l’intervista, per un veto del Milan, almeno fino all’ufficializzazione del contratto. Così racconto la fortunata casualità di un incontro:
«Come diceva al liceo il professor Guglielmino, “gli amici e gli amori passano” (e così gli impegni presi da lontano), ma “i libri restano”. Se negli imprevisti e nelle difficoltà si rimane lucidi ci si può sempre rivolgereai libri, che ci offriranno qualche soluzione e in libreria, come sa ogni lettore, può venirci incontro quello giusto. Cercavo qualcosa da raccontare sul calcio di un Paese di cui non sapevo quasi nulla e avevo solo qualche vago ricordo di storia dello sport. Chiedo a un commesso. El futbol al sol y sombra“, mi risponde senza esitazioni, mettendomi tra le mani, quasi fosse un angelo, un libro di Eduardo Galeano […]. Leggo il libro nottetempo, ne rimango conquistato, chiedo all’editore il numero di telefono dell’autore e nel mio primo pomeriggio sudamericano mi ritrovo ospite di un mito letterario del continente, per un’intervista inattesa. […] Fin dalla sua prima risposta comprendo di essere di fronte a un genio dalla parola fluida e dall’ironia illuminante».
Rimasi mezz’ora a casa di Eduardo Galeano e, per la prima volta dopo anni di interviste, il saluto fu un abbraccio, che segnò l’inizio di una lunga bella amicizia. Tabarez alla fine fu disponibile in tempo per il programma e disse anche lui la sua ma le parole di Galeano, dense di humour e di gusto istrionico, restarono al centro del servizio che realizzai. Mi piace, venticinque anni dopo, in occasione dell’81mo anniversario della nascita, riproporle così come furono trasmesse su Raidue per Dribbling.

Altre due interviste a Eduardo Galeano, presenti nelle Teche Rai, sono quelle del 1999 a Roma e del 2008 al Festivaletteratura di Mantova

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Città Isaura

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